10 pietre preziose più rare del diamante

Quando si parla di pietre preziose molte persone sanno che il diamante è in realtà piuttosto comune (per lo meno quando si parla del materiale in forma cristallina). Quanti sono però a conoscere le pietre preziose più rare del diamante? Qui vi presentiamo una collezione delle dieci pietre preziose più rare al mondo.

10. Painite

Painite
Painite – Immagine: Rob Lavinsky | CC BY-SA 3.0

Nel 2005, il libro dei Guinness dei Primati ha definito la painite come il più raro minerale classificabile come pietra preziosa del mondo. Fù scoperto in Myanmar dal mineralogo britannico Arthur C. D. Pain negli anni ’50. Per decenni furono ufficialmente trovati e catalogati solo due esemplari di questo minerale. Nel 2005, se ne catalogava ancora solo 25 esemplari.

Oggi, la painite non è più tanto rara quanto prima. Secondo la divisione di scienze geologiche e planetarie della Caltech University, “la recente scoperta della fonte originale delle pietre” e “la successiva scoperta di due importanti nuove località minerarie nella zona di Mogok”, hanno portato al recupero di parecchie migliaia di cristalli e frammenti. Tuttavia la painite si colloca ancora tra i minerali più rari al mondo.

9. Alexandrite

L’Alexandrite è famosa per le sue particolari proprietà ottiche. Presenta variazioni cromatiche importanti a seconda del tipo di luce nella quale si trova immersa. Questo cambiamento di colore è indipendente dall’angolo con la quale si osserva.

Alexandrite
Alexandrite – Immagine: David Weinberg | CC BY-SA 3.0

In una pietra preziosa, la particolarità di cambiare colore quando viene ruotata in mano, è detta pleocroismo. Nell’alexandrite il pleocroismo è fortemente accentuato, ma può anche cambiare i colori indipendentemente dall’angolo di visione; ad esempio quando si passa da una luce naturale ad una artificiale. (Nella luce naturale del sole, la gemma appare verde azzurro, mentre in una morbida luce incandescente, la gemma appare viola rossastra).
E’ una varietà di Crisoberillo, e quindi appartiene alla stessa famiglia di pietre preziose più famose come lo smeraldo. Le proprietà che la vede cambiare colore in base alla luce (e la sua scarsità rispetto al diamante) sono dovute ad una combinazione estremamente rara di minerali tra i quali titanio, ferro e cromo.

 

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8. Tanzanite

La frase che si sente dire spesso a riguardo della tanzanite è quella che la classifica come 1000 volte più rara del diamante. Si trova quasi esclusivamente ai piedi del Monte Kilimanjaro e in quantità molto limitate. Come l’alexandrite, anche la tanzanite presenta variazioni cromatiche importanti che dipendono sia dall’orientamento del cristallo che dalle condizioni di illuminazione.

Tanzanite
Tanzanite – Immagine: Caltech

In questa figura si può vedere come il tanzanite cambia colore quando viene immersa in luce verticalmente polarizzata, luce non polarizzata e luce polarizzata orizzontalmente, spostandosi da sinistra a destra. Secondo la divisione di geologia della Caltech University, queste variazioni di colore sono in gran parte dovute alla presenza di ioni vanadio.

 

7. Benitoite

Questa pietra blu è stata trovata, come suggerisce il suo nome, vicino alle acque del fiume San Benito nella contea omonima di San Benito, in California (alcune fonti dicono che sono state anche scoperte in quantità limitate in Giappone e in Arkansas, ma che questi esemplari non sono classificabili come standard gemmologico) ed è anche la gemma ufficiale dello Stato.

Benitoite
Benitoite – Immagine: Parent Géry

Una delle caratteristiche distintive della benitoite è lo spettacolare aspetto che assume sotto una luce UV, dove genera uno spettacolare colore e sfumature che ricordano un gesso blu brillante. Ciò che è strano è che, nonostante sia stato descritto per la prima volta alla fine del ventesimo secolo e che ne abbiamo conosciuto la sua composizione chimica per decenni, l’origine del colore e delle sue proprietà fluorescenti non sono ancora state ben comprese alla perfezione.

 

6. Poudretteite

Poudretteite
Poudretteite – Immagine: Scott Davies, courtesy of The Gemology Project | CC BY-NC-SA 2.5

Le prime tracce di poudretteite furono scoperte a metà degli anni ’60 nella cava Poudrette di Mont Saint Hilaire, in Quebec. Tuttavia non è stata ufficialmente riconosciuta come nuova specie minerale fino al 1987 e non è stata descritta approfonditamente sino al 2003.

Secondo alcune fonti, è poco probabile trovarsi un esemplare di poudretteite in mano, e probabilmente molti non ne hanno mai neanche sentito parlare.

 

5. Grandidierite

Grandidierite
Grandidierite – Immagine Don Guennie | CC BY-SA 3.0

Questo minerale verde blu-blu si trova quasi esclusivamente in Madagascar, anche se il primo (e presumibilmente solo) campione pulito sfaccettato è stato trovato in Sri Lanka. Come l’alexandrite e la tanzinite, la grandidierite è un minerale pleocroico e può trasmettere luce blu, verde e bianca.

 

4. Diamanti rossi

Diamante Rosso
Diamante Rosso – Immagine: The Gemological Institute of America

Dal punto di vista tecnico/minerale, i diamanti rossi sono diamanti. Tuttavia i diamanti non sono solo bianchi (incolore) e l’aggiunta della definizione cromatica è indispensabile per identificarli. In ordine di rarità si possono suddividere i diamanti in queste categorie di colore: giallo, marrone, incolore, blu, verde, nero, rosa, arancio, viola e rosso. In altre parole, i diamanti bianchi/incolore che si possono incontrare dal tuo gioielliere locale non sono rari neppure tra i diamanti stessi!

Come riferimento, il più grande diamante rosso sulla Terra – Il Moussaieff Red, che vedi in foto, pesa solo 5,11 carati (circa 1 grammo). I più grandi diamanti tradizionali possono arrivare ben oltre i 500 carati.

 

3. Musgravite

Musgravite
Musgravite – Immagine: De Agostini/Getty Images

Questo minerale è stato scoperto per la prima volta nel 1967 presso la zona Musgrave nel sud dell’Australia, ma si è trovato anche in quantità limitate in Groenlandia, Madagascar ed Antartide.

Il primo esemplare effettivamente grande e puro da poter tagliare a forma di gemma (come quello qui raffigurato, per gentile concessione del Gemological Institue of America) è stato tuttavia catalogato nel 1993.

 

2. Jeremejevite

Jeremejevite
Jeremejevite – Immagine: Fred Kruijen | CC BY-SA 3.0

Prima scoperto risale alla fine del XIX secolo in Siberia. Da allora altri cristalli di Jeremejevite utilizzabili in gemmologia (cioè minerali grandi e chiari da poter tagliare a forma) sono stati recuperati in quantità limitate in Namibia. Qui è rappresentata la più grande jeremejevite sfaccettata mai trovata.

 

1. Berillo Rosso

Berillio Rosso
Berillio Rosso – Immagine: Rob Lavinsky | CC BY-SA 3.0

Il berillo rosso (conosciuto anche come “smeraldo rosso” o “smeraldo scarlatto”) è stato descritto per la prima volta nel 1904 e, sebbene sia strettamente correlato a livello chimico/minerario sia allo smeraldo che all’acquamarina, è notevolmente più raro di entrambi. (Il colore rosso del minerale è dovuto alla presenza di ioni di Mn3 +).

I giacimenti conosciuti di questo minerale sono limitati a parti di Utah e Nuovo Messico. L’estrazione è particolarmente complicata e quindi economicamente non sostenibile. Di conseguenza, alcune stime pubblicate dicono sia 8000 volte più facile trovare che rubini di qualità simile (ed anche i rubini sono rari!) che non un esemplare di berillio rosso! Di conseguenza, i prezzi per pietra tagliata … lievitano …

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